Chi è l'assistente sociale - Funzioni

Le funzioni e i compiti dell'assistente sociale nel tempo si sono precisati in rapporto all'insorgere di nuovi bisogni e alla riconsiderazione di quelli già noti, allo svilupparsi delle politiche sociali, al definirsi delle metodologie del lavoro sociale e all'inserimento nei servizi sociosanitari di altre figure professionali (Bernardi L. et alii, 1985). Con le riforme avviate dalla legge 328/2000 (Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali), dal D.Lgs 229/1999 (Norme per la razionalizzazione del Servizio sanitario nazionale, modificazioni al D. Lgs. 502/1992), nonché, sotto un profilo più generale, dalla legge costituzionale 18 ottobre 2001, n.3 (Modifiche al Titolo V della parte seconda della Costituzione), le funzioni dell'assistente sociale sono nuovamente oggetto di ricerca e sperimentazione per la loro attualizzazione e più mirata collocazione nella ridefinita articolazione dei poteri e delle competenze centrali e locali, nel riformulato sistema di welfare quale si va configurando nel suo complesso, nelle sempre più marcate diversità territoriali e nel quadro delle professionalità sociali presenti o emergenti.

L'assistente sociale è quindi nuovamente sollecitato a riflettere sulla propria specificità. In particolare lo sviluppo del welfare comunitario, secondo quanto tratteggiato dalle riforme citate, richiede all'assistente sociale di pensarsi operatore sinergico con altri e diversi soggetti e agenzie dell'aiuto presenti sul territorio. Ciò impone una competenza integrata nella lettura dello stesso e un'incisiva capacità di promozione della partecipazione della società civile e di implementazione delle reti solidali, nel rispetto del principio di sussidiarietà e dei diritti di cittadinanza. I nuovi orientamenti sui modelli organizzativo-istituzionali dei servizi socio-sanitari e l'ampliarsi della presenza e del ruolo dei soggetti dell'economia sociale comportano, inoltre, la ridefinizione degli obiettivi dell'azione professionale, passando da interventi/prestazioni residuali e per lo più riparatori, a interventi promozionali che coniughino il rispetto dell'intrinseca unità e unicità dei soggetti con l'esigenza di percorsi integrati, garantendo efficienza ed efficacia a fronte della multifattorialità e rilevanza eco-sistemica dei problemi oggetto di intervento.

Funzione curativa-di aiuto nei processi di inclusione sociale

Questo tipo di funzione si sviluppa prevalentemente nel rapporto diretto con l'utenza a livello individuale e non. L'obiettivo principale è esattamente l'empowerment, vale a dire il sostegno delle persone, dei gruppi, delle comunità a sviluppare le proprie competenze e capacità per fronteggiare e tentare di avviare a soluzione in modo autonomo i propri bisogni o i propri problemi.

Gli strumenti che si possono mettere in campo sono i più vari. Si parte in genere dall'accoglienza-informazione all'utente-cliente-cittadino. Ma poi le opzioni sono le più diverse: dall' attivazione del processo di aiuto con progettazione mirata alla persona, alla famiglia, al gruppo all'adozione di strumenti specifici, all'interno della logica unificante del progetto di aiuto, come il contratto, il colloquio, la visita domiciliare, il lavoro di rete, il "compito", la conduzione di gruppi di utenti, la documentazione professionale, le riunioni d'equipe, etc.

Attività: Rapporto diretto con l'utenza singola e/o associata

Obiettivi: Aiutare le persone, i gruppi, le comunità a sviluppare le proprie capacità per fronteggiare e risolvere in autonomia i propri bisogni e/ o i problemi.

Interventi/Strumenti: Accoglienza - informazione all'utente- cliente-cittadino. Attivazione del processo di aiuto con progettazione mirata alla persona, alla famiglia, al gruppo. Adozione di strumenti specifici, all'interno della logica unificante del progetto di aiuto, quali il contratto, il colloquio, la visita domiciliare, il lavoro di rete, il "compito", la conduzione di gruppi di utenti, la documentazione professionale, le riunioni d'equipe, ecc., Case-management.

Funzione organizzativo-gestionale-manageriale

La funzione organizzativo-gestionale-manageriale consiste nell'attività di programmazione, organizzazione, gestione dei servizi e, più complessivamente, di management sociale. Ha fra i suoi obiettivi la capacità di contribuire in modo significativo all'attivazione e implementazione, delle risorse istituzionali nell'ambito delle politiche sociali promosse dall'ente locale per fronteggiare i problemi e/o dare risposte adeguate ai bisogni (tanto quelli emergenti quanto quelli più datati) della comunità locale, dei singoli e dei gruppi.

Fra gli strumenti propri di questa funzione: a) l'elaborazione di programmi in rapporto alla specificità del servizio, delle problematiche rilevate, della normativa vigente, dei bilanci. Un processo che, per esempio, richiede la capacità di definire gli obiettivi e i risultati attesi, di costruire il programma, di eseguirlo e di valutare i risultati, la loro efficacia e qualità; b) la formulazione di progetti "mirati", anche in logica europea, per specifiche aree a rischio; c) la predisposizione di strumenti per la verifica e la valutazione degli interventi, dei programmi, delle politiche di servizio e sociali attivate. Strumento necessario e ineliminabile, la cura e il coordinamento delle attività amministrative connesse con le attività indicate.

Attività: Programmazione, organizzazione, gestione dei servizi, management sociale

Obiettivi: Contribuire all'attivazione ed implementazione, efficiente ed efficace, delle risorse istituzionali nel quadro della politica sociale dell' Ente locale, per fronteggiare - risolvere i problemi e/o dare risposte adeguate, in termini di qualità e funzionalità, ai bisogni vecchi e nuovi dei singoli, dei gruppi e della comunità locale.

Interventi/Strumenti: Elaborazione di programmi in rapporto alla specificità del servizio, delle problematiche rilevate, della normativa vigente, dei bilanci, ecc. (definizione degli obiettivi, dei risultati attesi, costruzione del programma, esecuzione e valutazione dei risultati, della loro efficacia e qualità, ecc.). Formulazione di progetti "mirati", anche in logica europea, per specifiche aree a rischio. Predisposizione di strumenti per la verifica e la valutazione degli interventi, dei programmi, delle politiche di servizio e sociali attivate. Cura e coordinamento delle attività amministrative connesse con le attività indicate.

Funzione preventivo-promozionale

La funzione preventivo-promozionale si svolge effettuando un lavoro a livello comunitario e con la comunità attraverso numerose e diverse attività: l'indagine, studio, la ricerca, il monitoraggio, la documentazione. In una parola l'attività conoscitiva, valutativa e informativo-restitutiva alla comunità locale, all'istituzione, al territorio per una programmazione partecipata dei servizi e/o degli interventi. Gli obiettivi ruotano attorno alla promozione e allo sviluppo autonomo delle risorse della comunità. Dunque è fondamentale conoscere i bisogni, i problemi, le situazioni a rischio di emarginazione sociale, per promuovere interventi istituzionali e comunitari di politica sociale, di aiuto "personalizzato" funzionale all'empowerment; è inoltre determinante saper valutare la qualità e la efficacia dei servizi e degli interventi con particolare attenzione allo sviluppo della comunità locale.

Sono numerosi gli interventi che si possono mettere in opera e gli strumenti da utilizzare. A partire dalla progettazione e dal coordinamento intra ed extraorganizzativi per la progettazione e la realizzazione di ricerche intervento con l'obiettivo di attivare una gestione partecipata di risposte comunitarie, istituzionali e non. E' importante l'attivazione partecipata di reti a base comunitaria e il lavoro con gruppi, con forze sociali per promuovere la partecipazione in ambiti diversificati e a vari livelli. Così come la formulazione di mappe interattive delle reti istituzionali e delle risorse formali e informali. Questo tipo di funzione richiede più che altrove il coordinamento con gli altri servizi per progettazioni mirate secondo modalità di coopertive learning, peer education, anche in logica di sviluppo europeo e di pari opportunità.

A questi strumenti vanno aggiunti l'analisi del territorio, la ricerca empirica mirata su aspetti problematici o emergenti desunti dall'analisi del territorio e dalla prassi operativa, il monitoraggio della domanda e della offerta di interventi sociali, di reti primarie e secondarie, di processi associativi nella comunità locale. E non può mancare la ricerca documentaria, se può servire ed essere utile.

Attività: Lavoro a livello comunitario e con la comunità

Obiettivi: Promuovere una rinnovata "cultura" comunitaria rispetto alle variabili concorrenti all'insorgere di problemi e di bisogni ed alla possibilità di risposte auto-promosse in prospettiva preventiva a medio e a lungo termine (comunità competente, nutritiva, empowerment, soggetto di aiuto e cura).

Interventi/Strumenti: Progettazione e coordinamento intra ed extra organizzativi per progettazione e attuazione di ricerche-intervento al fine di attivare una gestione partecipata di risposte comunitarie, istituzionali e non. Attivazione partecipata di reti a base comunitaria. Lavoro con gruppi, con forze sociali rappresentative del sistema sociale per promuovere la partecipazione in ambiti diversificati e a vari livelli. Formulazione di "mappe" interattive delle reti istituzionali e delle risorse formali ed informali. Coordinamento con altri servizi per progettazione "mirate" secondo modalità di cooperative learning, peer education, anche in logica di sviluppo europeo e di pari opportunità.

Attività: Indagine, studio, ricerca empirica, monitoraggio, documentazione (attività conoscitiva, valutativa ed informativo-restitutiva alla comunità locale, all'istituzione, al territorio per una programmazione partecipata dei servizi e/o interventi)

Obiettivi: Conoscere bisogni, problemi, situazioni a rischio di emarginazione sociale, per promuovere interventi istituzionali e comunitari di politica sociale, di aiuto "personalizzato" funzionale all'empowerment; valutare la qualità ed efficacia dei servizi e degli interventi con par ticolare attenzione allo sviluppo della comunità locale.

Interventi/Strumenti: Analisi del territorio (profili demografico-strutturale, economico-sociale, politico-istituzionale, psicologico-culturale, ecc..). Ricerca empirica mirata su aspetti problematici o emergenti desunti dall'analisi del territorio e dalla prassi operativa. Monitoraggio della domanda e della offerta di interventi sociali, di reti primarie e secondarie, di processi associativi nella comunità locale. Ricerca documentaria.

Funzione formativa

La funzione formativa si sviluppa esattamente nella formazione e nella supervisione agli studenti tirocinanti in collaborazione con l'Università e ha come obiettivo quello di fornire strumenti congrui, adeguati ed efficaci per arrivare a svolgere in maniera adeguata la professione prossima ventura. Fra gli strumenti: il tutoraggio del processo di approfondimento dall'esperienza nelle organizzazioni e servizi territoriali. Naturalmente avendo ben presenti le teorie di riferimento. Per confrontarle, per confrontarsi.

Attività: Formazione e supervisione agli studenti tirocinanti in collaborazione con l'Università

Obiettivi: Fornire strumenti congrui, adeguati ed efficaci per arrivare a svolgere in maniera adeguata la professione futura.

Interventi/Strumenti: Tutoraggio del processo di approfondimento dall'esperienza (in connessione con le teorie di riferimento) all'interno di organizzazioni e servizi territoriali.