Visibilità e Invisibilità

L'apparire molteplice dell'Assistente sociale nell'orizzonte mediatico invita a riflettere da una parte sulle caratteristiche delle diverse rappresentazioni, dall'altra sui punti problematici che confluiscono nelle dinamiche comunicative esistenti tra servizio sociale, sistema dei media e immaginario diffuso. In che modo il professionista del lavoro sociale si deve porre nel contesto comunicativo mediatico? Quali immagini emergenti dal sistema dei media, dall'attività professionale e dal quadro normativo possono essere di stimolo e di ricerca per lo sviluppo professionale?

I contributi raccolti in questa sezione contengono analisi, riflessioni, punti di vista e opinioni che ripropongono, con differenti approcci, il tema della rappresentazione sociale del professionista del servizio, contestualmente all'immagine di alcuni ambiti in cui si trova spesso ad operare.

Elena Allegri, docente di Metodi e tecniche del Servizio sociale, Coordinatore del Corso di Laurea in Servizio Sociale, Facoltà di Scienze Politiche, Università del Piemonte Orientale e curatrice del presente ipertesto, ricostruisce il processo narrativo e mediatico che caratterizza l'emergere della figura dell'assistente sociale nell'immaginario diffuso in connessione ai temi centrali della professione. Michele Marangi sintetizza i risultati e le principali problematicità emerse dalla ricerca sulle rappresentazioni della sezione Racconti e rappresentazioni. Anna Rosa Favretto, docente di Sociologia della famiglia e Coordinatore del Corso di Laurea Specialistica in Programmazione e direzione delle politiche e dei servizi sociali, Facoltà di Scienze Politiche, Università del Piemonte Orientale, analizza il profilo di una delle utenze dei Servizi sociali (i minori) così come viene tratteggiato in alcuni inquadramenti legislativi europei e nelle Convenzioni internazionali. Infine Paola Rossi, Presidente dell'Ordine Nazionale degli Assistenti sociali, interviene sulla problematicità del rapporto tra media e servizio sociale.