Coni d'ombra

Gestire un colloquio o una visita domiciliare, preparare l'attuazione di un provvedimento di allontanamento del minore dalla famiglia di origine e progettarne l'affidamento eterofamiliare. Leggere i bisogni del territorio, potenziare le risorse di una comunità locale o di un singolo individuo e ricavarne una pianificazione di interventi. Sono alcuni passaggi di un lavoro che si muove in equilibrio tra applicazione della norma rispetto alla legge dei sentimenti, in una mediazione continua tra funzioni di controllo e attività di promozione della persona. E' un lavoro che deve comprendere capacità professionali differenziate, da attivare nei livelli multidimensionali del lavoro sociale.

I numerosi compiti che l'assistente sociale è chiamato a svolgere passano, infatti, attraverso la gestione delle relazioni, l'elaborazione progettuale, la messa in rete di conoscenze, informazioni e servizi, la necessità di attivare formazione e molti altri aspetti ancora. L'assistente sociale lavora nel territorio, opera in prossimità del singolo individuo, ma rimane espressione concreta dell'istituzione (con la fisicità di un volto, di un atto, di una parola): ciò lo costringe in uno spazio di intervento in penombra, sfumato, perennemente sconfinabile. E' in questo luogo informe, come un set prima delle riprese, che i professionisti del lavoro sociale si devono muovere, spesso in silenzio e -possibilmente - nel pieno controllo dei fattori ambientali.

Una zona in ombra, quindi, anche perché poco conosciuta e ancor meno rappresentata. E' ciò che si vede di meno, poco a quasi per nulla, il dietro le quinte del lavoro, ma ne è la parte a più alto contenuto professionale: lì c'è l'assistente sociale.

In questo livello del cdrom vengono presentati alcuni spunti da utilizzare per la messa a fuoco proprio di questi aspetti meno conosciuti e meno visibili.

Si è cercato di dare risalto a ciò che non viene detto-visto-raccontato o viene detto-visto-raccontato di meno - il fuori campo del mestiere - indicando, dove è possibile (ma i percorsi sono innumerevoli), alcuni plausibili confronti con quelle rappresentazioni della professione analizzate e contenute nel livello "Racconti e rappresentazioni". L'obiettivo è favorire una riflessione sui profili variabili che il lavoro dell'assistente sociale comporta, sulle caratteristiche comunicative complesse del servizio sociale e, infine, sulle opportunità di identificazione professionale che l'immagine (verbale e non) contiene.