Tv

a cura di Giorgio Manduca


La tipologia dei programmi

Il sociale come spettacolo televisivo trova spazio solitamente in due principali aree comunicative in onda sul piccolo schermo:

a) l'area cronachistico-documentativo

b) l'area narrativa

A tali aree appartengono generi specifici che a volte appaiono codificati secondo rigidi schemi linguistici (il conduttore intervista l'ospite in studio cercando di suscitare emozioni, l'esperto interviene commentando il caso, la musica sottolinea i passaggi forti, ecc.).

E' principalmente in queste aree che compare la figura dell'assistente sociale e quasi sempre in relazione alla trattazione televisiva di temi sociali.

La sentinella

I programmi dell'area cronachistico-documentativa sono per lo più di attualità e approfondimento e trattano spesso fenomeni sociali o singoli casi di cronaca. L'assistente sociale è chiamato perché 'specialista' e 'testimone privilegiato' o addirittura come 'protagonista' o co-protagonista di un fatto specifico (p.es. vittima di un'aggressione). Inoltre, assume sovente un ruolo di intermediario tra una realtà di difficile avvicinamento e il giornalista/conduttore e quindi il pubblico. Per la sua prossimità con il disagio egli appare come l'unico in grado di fornire informazioni, chiarire e spiegare (la 'sentinella del territorio') ed è in queste occasioni che gli è offerta l'opportunità di parlare del proprio lavoro, delle strutture istituzionali e professionali di riferimento e della pratica quotidiana.

In azione

Talvolta può capitare che l'assistente sociale sia ripreso durante lo svolgimento del lavoro, durante un colloquio telefonico o una visita e ciò permette, da una parte, di mostrare il caso e, dall'altra, di osservare l'approccio e la pratica professionale, anche se, questa particolare messa in scena televisiva può essere una ricostruzione ad hoc, in cui l'assistente sociale mostra sé stesso in una situazione fittizia.

In absentia

Infine, in virtù proprio di quella prossimità cui si accennava sopra e del ruolo istituzionale che ricopre, l'assistente sociale può essere a volte citato come uno dei responsabili di comportamenti e interventi mal gestiti e inefficaci. Può capitare allora che la sua figura sia evocata in absentia dagli ospiti, dai soggetti intervistati o dai conduttori del programma: l'assistente sociale è presente nelle parole dette da chi partecipa alla trasmissione, ma non di persona.

Gli accessori invisibili

Inoltre, nella quasi totalità dei programmi visionati di taglio documentario che coinvolgono l'assistente sociale in quanto interprete di sé stesso, esso non appare mai, a livello iconografico, caratterizzato dagli stilemi tipici delle sue rappresentazioni: non porta gli occhiali, non ha mai una cartellina, non ha i capelli raccolti, ecc.

Fiction e umorismo

E' invece nell'area narrativa televisiva che, al pari di molte rappresentazioni cinematografiche gli stereotipi figurativi e contenutistici si materializzano. In alcune fiction visionate, infatti, vi è una forte connotazione del ruolo: l'assistente sociale può allora emergere come aspro e rigido burocrate, come spietato rubabambini, come vittima di un vissuto tragico o, per contro, può apparire idealizzato come un eroico e angelico benefattore. Raramente, inoltre, appare come protagonista.

Il ruolo di protagonista, spesso assente nella fiction più tradizionale, è svolto dall'assistente sociale all'interno del varietà. La cosiddetta satira televisiva di costume ha trattato, infatti, la figura dell'assistente sociale attraverso sketch, farse o parodie, non necessariamente segnate da connotazioni negative nei confronti della professione. Se infatti la caricatura porta ad esagerare atteggiamenti e 'vizi' dei personaggi, può accadere che, alla fine, ci sia un ribaltamento di atteggiamenti e posizioni a favore dell'assistente sociale: è il caso dello sketch interpretato da Anna Mazzamauro e presentato in apertura di percorso.

I materiali

I documenti analizzati sono stati individuati e visionati consultando il Catalogo Multimediale delle Teche Rai presso la sede Rai di Torino e rientrano quindi tutti unicamente nel novero delle produzioni televisive Rai. Nella ricerca, che puntava ad individuare un campione esemplificativo ma non quantitativamente rappresentativo, sono stati esclusi i servizi giornalistici dei telegiornali a causa della difficoltà di visione sul Catalogo degli stessi. Parimenti, in fase di redazione, non sono state prese in considerazione, per l'analisi, le fiction televisive, a causa della loro prossimità, a livello di tipologia rappresentativa, con l'immagine professionale raccontata al cinema e quindi trattata nella specifica sezione. La scelta è avvenuta sulla base prima della lettura della scheda di documentazione del programma (in totale circa 200, selezionate sulla base della ricorrenza del termine 'assistente sociale' e prossimi), e in seguito sulla visione diretta dei programmi (18). Inoltre alcune segnalazioni specifiche sono giunte tramite l'Ufficio Stampa dell'Ordine Nazionale degli Assistenti Sociali di Roma.