Chi è l'assistente sociale - Ritratti

Gli anni che vanno dal primo dopoguerra al 1960 sono anni di grande fermento nell'operatività sociale: si discute, si ragiona, si costruiscono sperimentazioni che faranno scuola. E si lavora tanto su strada, a diretto contatto con la gente. Curiosando qua e là, scorrendo immagini e archivi, parlando con alcuni protagonisti del lavoro sociale dell'epoca, ci siamo imbattuti in qualche bella fotografia che ci è sembrato interessante proporre. Sono immagini storiche che parlano di un'altra Italia e di un modo spesso pionieristico e sperimentale di fare lavoro sul territorio e con la comunità.

È il 1948. Siamo nel mezzogiorno d'Italia, in un centro sociale della Unrra/Casas si proietta un film. La curiosità è tanta per un'evento del tutto inedito. L'Unrra/Casas (United Nations Relief and Rehabilitation Administration/Comitato amministrativo soccorso ai senza tetto) è un programma partito nel 1947 per gestire i fondi della ricostruzione (Erp, European Recovery Administration, meglio noto come piano Marshall). Il suo obiettivo principale è la ricostruzione materiale dell'Italia distrutta dalla guerra ma si occupa anche della "ricostruzione socio-culturale" del paese e infatti ricomprende la progettazione anche di forme avanzate di alfabetizzazione e ricomposizione del tessuto sociale e culturale. Come, appunto, la proiezione guidata di un film in questo piccolo paese del materano.

Quali rappresentazioni sono rimaste del lavoro che in passato è stato svolto dagli assistenti sociali? In che modo è stato restituito al mondo il loro contatto con il territorio, la loro presenza e il loro agire in un tessuto sociale in divenire come quello italiano del dopoguerra? Curiosando negli archivi, parlando con chi -materialmente e personalmente - ha realizzato e documentato quel lavoro, abbiamo trovato alcune immagini che vogliamo proporre come restituzione (una tra le tante possibili) di una effettiva pratica di intervento sociale e, contemporaneamente, di un differente modo di mostrare e vedere i ruoli dell'assistente sociale.

(Foto Archivio Calogero)

Per rifondare i servizi sociali dopo la guerra, ma soprattutto per liberarli dal carattere paternalistico, occhiuto, burocratico che il fascismo aveva dato alle sue opere di assistenza, nell'ottobre 1946 si tenne a Tremezzo (in provincia di Como) uno storico convegno che durò tre settimane. Animatrici di questo nuovo corso furono, fra gli altri (per esempio anche Ada Gobetti), Angela Zucconi (a destra) e la senatrice Maria Iervolino (a sinistra). La prima è stata direttrice e la seconda presidente del Cepas.

(Foto Archivio Calogero)

Pescocostanzo (provincia dell'Aquila), maggio 1960. Sempre nell'ambito del "Progetto Abruzzo", l'assistente sociale Mimma Trucco discute con le donne del paese nella sala lettura organizzata anche per ospitare incontri.

(Foto Archivio Calogero)

Siamo a Bologna, nel marzo del 1954, nel quartiere INA CASA di Borgo Panigale. Le assistenti sociali Carmen Pagani e Luciana Calari (a sinistra) parlano con l'allora sindaco comunista Giuseppe Dozza (a destra). La visita è stata sollecitata dalle assistenti sociali in modo che il sindaco potesse rendersi conto di persona della situazione del quartiere e incontrare gli abitanti che si vedono sullo sfondo.

(Foto Archivio Pagani)

Colledimacine (Chieti), maggio 1960. L'assistente sociale Mimma Trucco, che possiamo distinguere in abito nero e "ballerine" chiare, parla con alcuni contadini del villaggio. Siamo sempre nell'ambito delle sperimentazioni del "Progetto Abruzzo".

(Foto Archivio Calogero)

Pescocostanzo (L'Aquila), 1959. Le assistenti sociali in atteggiamento di ascolto nei confronti di un abitante del paese nell'ambito di un gruppo di discussione costituito nell'ambito del progetto di "Educazione degli adulti" del "Progetto Abruzzo".

(Foto Archivio Calogero)

Pescocostanzo (L'Aquila), 1959. Le assistenti sociali conducono la riunione di un gruppo di lettura, una delle attività promosse e implementate dal "Progetto Abruzzo".

(Foto Archivio Calogero)

Torrette, 1959. Un centro di lettura e informazione messo in piedi nell'ambito del "progetto Abruzzo"

(Foto Archivio Calogero)

Carceri Alte (L'Aquila), 1959. Vediamo l'assistente sociale che conduce una riunione della comunità.

(Foto Archivio Calogero)

Berlino, 1959. Un'assistente sociale parla con un'anziana signora.

(Foto Archivio Calogero)